Materiali Convegno

La prima edizione del Convegno “Lo sloveno per i ragazzi di Trieste”:

un commento con alcuni materiali

 

Martedì 19 maggio ha avuto regolarmente luogo l’atteso appuntamento per presentare alla città un’innovazione particolarmente importante per le scuole e la cittadinanza.

Finalmente si può dire che è caduto il tabù della reale pari dignità delle lingue presenti sul territorio, al di là del formale bilinguismo “politically correct” che certamente non basta per praticare un reciproco rispetto di sostanza.

Naturalmente resta molto da fare (e forse per qualche concittadino più avanti con gli anni non c’è nulla da fare…), ma la realtà dei nostri ragazzi e le esperienze presentate nel Convegno ci dicono che oramai la strada è segnata: la comunità italiana e quella slovena possono guardare con nuovi occhi ad un presente e ad un futuro di normale convivenza.

La buona partecipazione di pubblico (esperti, ricercatori, dirigenti, docenti, genitori, cittadini), le emozioni suscitate dalle concrete esperienze dei ragazzi raccontate dai docenti, il grande interesse per gli interventi, che hanno toccato fondamentali aspetti “tecnici” (il materiale didattico, la formazione dei docenti, lo sloveno nel II Ciclo), ma non hanno evitato argomenti scomodi (l’iscrizione “di passaggio” degli alunni italiani nelle scuole slovene, per esempio), sono tutti elementi di grande rilevanza per un lavoro in prospettiva di tutela e di integrazione delle diverse identità.


    Ha destato impressione che le autorità presenti (il Direttore USR Biasiol, il Consigliere Regionale Codega, l’Assessore provinciale Pino e l’Assessore comunale Grim) non si sono limitate, come giustificatamente accade di solito, ad un saluto introduttivo, ma sono rimaste interessate e coinvolte durante lo svolgimento dei lavori, testimoniando così il loro impegno pubblico per un tema che non può restare confinato nella retorica.

L’evento ha avuto una “copertura” sui media locali (Radio e TV Rai italiana e slovena, Telequattro, Il Piccolo e Primorski Dnevnik) che comprova la grande rilevanza della realtà e delle prospettive indicate dal Convegno: volendo evitare derive autocelebrative appare sicuramente importante che la cittadinanza “sappia” che cosa sta accadendo, incrementando così la partecipazione ad un processo che diviene “culturale” solo se è anche “sociale”.


    Gli esiti del primo impegno organizzativo a riguardo non possono che soddisfare l’eccezionale gruppo di docenti di tante scuole diverse che ha realizzato l’evento: viene naturale cominciare a pensare alla seconda edizione del Convegno, per dare spazio al confronto tra nuove “esperienze, riflessioni e prospettive” e per continuare ad alimentare il futuro.

 

                                            Andrea Avon (d.s. capofila della Rete Iqbal-Bartol-Weiss)

 

MATERIALI DISPONIBILI CONVEGNO 19 Maggio 2015

ESPERIENZE

Alessandra Goruppi: Tu smo doma – Qui siamo a casa

– I docenti della Scuola Rismondo (Colja, Kovačič, Squassino, Ressel, Širec): Lo sloveno entra e attraversa il curricolo della scuola italiana

– Robi Lena: Muggia – città transfrontaliera / Milje – čezmejno mesto

Irina CavaionTante esperienze nelle scuola della provincia

RIFLESSIONI

Ksenija Dobrila: Imparare lo sloveno: perché, dove, come?

Norina Bogatec, Veronika Lokar: Perché lo sloveno. Una ricerca tra gli alunni ed i genitori

PROSPETTIVETomaž Simčič: Le classi di concorso per gli insegnanti di sloveno